Bastano 200€ per un attacco DDOS
L’accusa nel rapporto Kaspersky
La Corporate IT Security Risks survey presenta un quadro impressionante: in 4000 interviste la metà dei manager imputa gli attacchi ai concorrenti più che ai nation state hackers. Finalmente c’è qualcuno che ha il coraggio di dirlo: “Gli attacchi DDoS sono opera dei concorrenti”. Quello che gli esperti hanno sempre sospettato essere una realtà taciuta dalle aziende trova nuove conferme nell’indagine IT Security Risks di Kaspersky che ha identificato le aziende rivali come prime responsabili di questi attacchi. Sulla pericolosità dei DDoS c’è poco da dire: saliti alla ribalta per gli attacchi della botnet Mirai e delle sue varianti, per quelli perpetrati ai danni della Deutsche Telekom e del grid elettrico Ucraino, gli attacchi da negazione di servizio (Denial of service attacks) sono in grado di mettere in ginocchio intere aziende e servizi pubblici fondamentali limitandone l’operatività per ore e perfino giorni con richieste massicce di accesso alle risorse che le strutture deputate non sono in grado di elaborare. - Attacchi DDoS fin troppo facili secondo Clusit - Attacchi fin troppo semplici da fare per chi dispone di competenze e risorse, anche non ingenti, e fin troppo facili da “acquistare” presso centrali del crimine disperse nel mare magnum di internet, sotto il pelo del web di superficie. Sempre secondo Kaspersky i danni di un DDoS vanno dai 50 ai 500 mila dollari, ma per “commissionare” un singolo attacco bastano duecento dollari.
Fonte: startupitalia.eu