Gli attacchi informatici più dannosi del 2016
2016, un databreach dopo l’altro (di Arturo Di Corinto)
Richard Stennion, autore di There Will Be Cyberwar, ha detto che “il 2016 sarà ricordato come l’anno più importante per l’evoluzione dei nation state attacks,” e che lo spionaggio cibernetico è da tempo uno degli strumenti più importanti per hacker e servizi segreti, invitando tutti a migliorare il proprio livello di sicurezza informatica per il nuovo anno. Difficile dargli torto visto che l’anno è cominciato con il furto dei dati di 20 mila impiegati dell’FBI e finito con gli strascichi delle interferenze russe nelle elezioni presidenziali americane. Tuttavia bisogna ricordare che durante tutto il 2016 massicci databreach aziendali hanno colpito le maggiori compagnie mondiali, mettendo a rischio la privacy di moltissimi utenti: dal miliardo di account rubati a Yahoo! ai furti di dati personali e numeri di carte di credito ai danni di Ashley Madison, Adult Friend Finder, LinkedIn, Dropbox, Twitter eccetera. A commettere questi furti sono stati non precisati “hacker” un termine passepartout per indicare negli esperti di reti e computer gli autori delle intrusioni. Noi preferiamo chiamarli cracker, malevolent hacker o criminali informatici e la parola hacker nel nostro elenco si riferisce esattamente a questi ladri informatici. La galassia hacker infatti è assai più complessa e ricca di professionisti che dedicano la loro vita a migliorare le difese informatiche di stati e aziende: li chiamano anche white hat hacker, blu hat hacker, ethical hacker.
Fonte: startupitalia.eu