Più intelligence alla sicurezza
Nel corso dell’ultimo anno l’Italia ha subito un incremento del 30% dei crimini informatici e del 135% del ransomware
Violazione della privacy, cyber attacks e episodi di terrorismo minano costantemente la nostra quotidianità, privata e pubblica. Le minacce alla sicurezza impensieriscono la collettività e il ripetersi di incidenti a connotazione informatica testimonia la fragilità degli obiettivi presi di mira da hacker, concorrenti di settore, vandali, attivisti o semplicemente da dipendenti scontenti e rancorosi. Le aziende spesso sottovalutano l’importanza del dato, quale elemento o addirittura indicatore di un intero business model. La protezione delle informazioni, avviene sì attraverso la sensibilizzazione alla riservatezza delle risorse umane, ma ancor più la corretta individuazione dei rischi di furto di dati, accidentali o per infedeltà e spionaggio, dei rischi di perdita dati dovuti ad accadimenti accidentali. Un sistema IT davvero sicuro deve essere sempre in grado di preservare il valore dei dati aziendali sia in caso di guasto fisiologico degli apparati, sia in caso di attacchi cibernetici. Gli addetti alla sicurezza devono essere in grado di riconoscere i rischi interni ed esterni, classificando i rischi di Safety e di Security per le infrastrutture IT, allo stesso modo in cui lo si fa per le infrastrutture fisiche aziendali.
Fonte: startupitalia.eu